Chi in passato ha avuto problemi con la restituzione di un prestito, e di conseguenza è stato iscritto nel registro dei cattivi pagatori, ma è un dipendente statale o un pensionato può avvalersi di strumenti molto utili e vantaggiosi. Vediamo nel dettaglio quali sono le possibilità offerte dai prestiti Inpdap e Inps a protestati e cattivi pagatori.
Il prestito Inpdap per cattivi pagatori
Questa tipologia di prestito è rivolta ai dipendenti dell’Amministrazione pubblica. Fino al 2011 l’Inpdap era un Istituto Nazionale di Previdenza a sé stante e indipendente. Dopo questa data, a seguito della grave crisi che ha colpito il nostro Paese e attraverso la cosiddetta “spending review”, è stato accorpato all’Inps. Tuttavia i prestiti rivolti ai dipendenti statali vengono ancora identificati con la dicitura “prestito Inpdap”.
Il cattivo pagatore che andrà a richiedere questo prestito, quindi si rivolgerà comunque all’Inps per l’ottenimento della prestazione. Di fatto però è cambiato soltanto l’ente erogatore del credito, in quanto il meccanismo creditizio e le credenziali di accesso sono rimaste invariate.
Come detto possono accedere al prestito cosiddetto “Inps Inpdap” tutti i dipendenti statali, anche coloro che sono cattivi pagatori o protestati. Tra questi troviamo:
- Lavoratori della scuola pubblica e delle Università;
- Lavoratori della sanità pubblica;
- Forze dell’Ordine;
- Dipendenti di agenzie ed aziende autonome statali o parastatali;
- Lavoratori dipendenti dei ministeri e dei comitati interministeriali;
- Lavoratori di Poste Italiane;
- Lavoratori Inps;
- Dipendenti comunali, provinciali o regionali
Come ottenere questo prestito
Come già detto, in questo caso, l’essere un cattivo pagatore iscritto nei registri del Crif non rappresenta un fattore invalidante. È però necessario disporre di un contratto di lavoro a tempo indeterminato per l’Amministrazione pubblica, oppure essere un ex dipendente pubblico in pensione.
Trattandosi di una tipologia di prestito a tasso agevolato, la domanda deve essere presentata direttamente, tramite l’area riservata del portale Inps. Così facendo verrà inoltrata all’amministrazione Inps di competenza territoriale. È ovviamente necessario allegare tutta la documentazione personale che viene richiesta, compreso un certificato medico di sana e robusta costituzione che deve essere stato rilasciato almeno 45 giorni prima della presentazione della domanda.
Il Piccolo Prestito Inpdap
I prestiti che possono essere richiesti, anche da cattivi pagatori e protestati, sono due: il Piccolo Prestito e il Prestito Pluriennale. Il Piccolo prestito, come ben esplicitato dal nome, consente di ottenere importi contenuti, rimborsabili attraverso la cessione del quinto.
Rispetto alla normale cessione del quinto, proposta dagli istituti creditizi, questa ha un piano di ammortamento già determinato in 12, 24, 36 o 48 mesi a seconda degli importi. La cifra richiedibile varia quindi in funzione del piano di ammortamento prescelto e per i cattivi pagatori le condizioni sono le stesse dei dipendenti privi di segnalazioni. Si tratta di un finanziamento a tasso agevolato, con un tasso di interesse nominale annuo del 4,25%, a cui vanno sommate una ritenuta dello 0,50% per le spese di amministrazione e un’altra per il fondo rischi, che varia a seconda della categoria di appartenenza.
Questo prestito, rivolto a dipendenti pubblici in servizio o in pensione, rappresenta una possibilità molto vantaggiosa per i cattivi pagatori. In quanto in questo modo possono accedere ad un credito che abbia tassi molto più concorrenziali, rispetto a quelli offerti a chi lavora come dipendente nel settore privato. Tuttavia l’importo massimo richiedibile attraverso il Piccolo prestito è pari a 4 mensilità.
Il Prestito Pluriennale
Quando il cattivo pagatore necessita di un importo maggiore, rimborsabile sempre attraverso la cessione del quinto dello stipendio, può provare a richiedere un Prestito Pluriennale. Questo prestito è pensato per chi ha almeno quattro anni di contributi utili alla pensione e che si veda interessato da una causa scatenante, tale da giustificare questa richiesta.
Motivazioni valide per l’ottenimento del Prestito Pluriennale
Contrariamente al Piccolo Prestito, il prestito Pluriennale necessita di una motivazione di accompagnamento. Il richiedente deve perciò specificarne il motivo che può essere ascritto però alle più diverse necessità. Solo per rendere al lettore un’idea, elenchiamo una serie di esempi che possono permettere di accedere a questo prestito:
- Calamità naturali come terremoti o alluvioni;
- Rapina, furto o incendio;
- Nascita di un figlio;
- Trasloco per esigenze familiari o per trasferimento ad altra sede di lavoro;
- Lavori condominiali o di manutenzione ordinaria per la casa di residenza;
- Acquisto di autovettura per l’iscritto;
- Protesi dentarie e cure odontoiatriche riferite all’iscritto, al coniuge o ai figli a carico;
- Malattia dell’iscritto o decesso di un familiare;
- Matrimonio dell’iscritto o di un figlio dell’iscritto;
- Iscrizione e frequenza a corsi post laurea di durata non inferiore a due anni dell’iscritto, del coniuge o del figlio dell’iscritto.
Altri casi eccezionali non rientranti nelle motivazioni previste negli articoli precedenti ma valutabili ai fini della concessione del credito, perché socialmente rilevanti:
- Riscatto di alloggi popolari e riscatto di alloggi di enti pubblici già condotti in locazione, il cui importo della concessione non può superare il costo del riscatto, compreso l’importo di eventuale mutuo;
- Acquisizione di casa in cooperativa o da cooperativa costituita da locatari di abitazioni di enti pubblici in corso di dismissione, il cui importo del prestito non può superare il costo complessivo preventivato;
- Acquisto della casa destinata a residenza, il cui importo lordo massimo erogabile è di 150.000 euro;
- Costruzione della casa destinata a residenza, il cui importo lordo massimo erogabile è di 150.000 euro;
- Anticipata estinzione o riduzione di mutuo ipotecario stipulato con istituti di credito o società finanziarie, a qualunque titolo, dall’iscritto o dal coniuge, il cui importo del prestito sarà determinato in relazione e fino all’importo complessivo della somma da versare per l’anticipata estinzione o riduzione del mutuo;
- Manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia della casa in proprietà o nuda proprietà, il cui importo lordo massimo erogabile è 100.000 euro;
- Malattie gravi di componenti del nucleo familiare dell’iscritto;
In conclusione appare quindi evidente che il prestito Inpdap rappresenta una via preferenziale, in quanto molto vantaggiosa, per i cattivi pagatori che possono accedervi.