Come ottenere prestiti se si è un cattivo pagatore

E’ una domanda che si fanno in molti: è possibile ottenere un prestito anche se si risulta cattivi pagatori? La risposta è sì, ma vediamo meglio come fare ad ottenere prestiti se si è un cattivo pagatore!

Una premessa: cosa si intende per cattivo pagatore

Viene definito cattivo pagatore una persona che ha avuto difficoltà nel restituire un prestito. Questo capita più spesso di quanto si creda: in alcuni casi per essere iscritto sulla “lista nera” è sufficiente non pagare una sola rata di rimborso di un prestito o di un mutuo oppure pagarla in ritardo.
Questa etichetta, in un senso più ampio, si traduce nel fatto che banche e istituti finanziari faranno una maggiore fatica a concedere un nuovo prestito a questo tipo di cliente, ritenuto poco affidabile e quindi concedergli denaro viene considerato un investimento rischioso.

La buona notizia è che quella di cattivo pagatore non è una condizione permanente, che rimane per tutta la vita: la permanenza in queste “liste nere” è determinata dall’entità e dalla gravità dell’infrazione commessa nel rimborsare un prestito precedente. In genere le tempistiche per la cancellazione del proprio nominativo dalle banche dati del CRIF variano da un mese per le richieste di mutuo rifiutate dalla banca o a cui il cliente ha rinunciato fino a 36 mesi dalla data di estinzione prevista del prestito in caso di finanziamenti non rimborsati, morosità e gravi inadempimenti.

I cattivi pagatori possono accedere a prestiti personali?

La risposta, come abbiamo già accennato, è sì, ma ciò non vuol dire che sia un procedimento semplice o che il risultato positivo della pratica sia scontato.
Abbiamo già visto che i cattivi pagatori sono considerati da banche e finanziarie come clienti non affidabili dal punto di vista finanziario; per la concessione di un ulteriore prestito quindi, come è facile intuire, sono previste clausole più rigide e viene richiesta la presentazione di determinate garanzie.

A quali tipologie di prestito può accedere un cattivo pagatore

Il tipo di prestito che viene concesso con più facilità ai cattivi pagatori è senza dubbio il prestito con cessione del quinto, che mette al riparo la banca dal rischio di insolvenza da parte del debitore, ma non è l’unico: ci sono infatti anche il prestito delega, il prestito cambializzato, il prestito con fidejussione, il prestito tra privati e il prestito su pegno. Vediamo nel dettaglio come ottenere questi prestiti per cattivi pagatori.

Come ottenere un prestito con cessione del quinto

Per ottenere un prestito con cessione del quinto, che si sia cattivi pagatori o meno, il requisito fondamentale è quello di percepire un reddito mensile che derivi da uno stipendio come lavoratore dipendente con contratto a tempo indeterminato oppure da una pensione di anzianità. Il motivo è semplice: la rata di rimborso di questo tipo di prestito viene prelevata direttamente dallo stipendio o dalla pensione, che sono considerati una garanzia sufficiente, anche se spesso non è l’unica richiesta. L’importo massimo richiedibili per un prestito con cessione del quinto è dato dall’importo stesso dello stipendio o della pensione del richiedente: la rata di rimborso, come dice il nome stesso di questa tipologia di finanziamento, non può infatti superare un quinto dell’importo percepito.

Come ottenere un prestito delega o doppio quinto

Chi ha già in corso un prestito con cessione del quinto ha spesso la possibilità di accedere anche ad un prestito delega, chiamato anche doppio quinto. Questo prestito va ad aggiungersi a quello già in essere e inciderà sullo stipendio o sulla pensione per un ulteriore quinto. Le modalità del doppio quinto sono le stesse: la rata di rimborso verrà prelevata direttamente dal reddito mensile del debitore e rimarrà costante per tutta la durata del prestito, che può essere al massimo di 120 mesi.
L’unica differenza è che in questo caso anche il datore di lavoro o l’amministratore statale deve essere d’accordo, in quanto il prestito con delega può essere attivato solo grazie ad una convenzione che viene attivata tra la banca e il datore di lavoro stesso.

Come ottenere un prestito cambializzato per cattivi pagatori

Il prestito con cambiali sta conoscendo un nuovo periodo di gloria dopo anni in cui era sempre meno richiesto. Il motivo è semplice: anche cattivi pagatori e protestati possono ottenerlo con relativa facilità perché viene richiesta la firma mensile di cambiali che coprono l’importo delle rate di rimborso come garanzia del prestito. In genere questo è sufficiente e non vengono richieste ulteriori garanzie, salvo casi particolari.
E’ bene sapere, però, che le cambiali costituiscono un titolo esecutivo: ciò dà diritto alla banca o a chi ha concesso il prestito di pignorare i beni del debitore in caso di mancato rimborso delle rate.

Come ottenere un prestito con cambiali tra privati

Ecco un’altra tipologia di prestito per cattivi pagatori senza cessione del quinto, che consente di ottenere un prestito anche se si è stati segnalati come cattivi pagatori e non si dispone di una busta paga o di un garante. Il prestito cambializzato tra privati prevede due attori della transazione: la persona che presta il denaro e il debitore che lo riceve. L’operazione si svolge dopo una trattativa privata e senza l’intervento o la mediazione di una banca o di un istituto di credito.
Anche in questo caso il rimborso della cifra concessa in prestito e dei relativi interessi viene garantito dall’emissione da parte del debitore di cambiali con carattere di esecutività nel caso in cui non venisse assolto il rimborso del prestito. Inutile sottolineare, quindi, quanto sia importante assicurarsi di trovarsi di fronte a persone oneste e affidabili e di concordare in anticipo ogni aspetto che riguarda la transazione.

Come ottenere un prestito con fidejussione per cattivi pagatori

Un’altra alternativa al prestito con cessione del quinto per cui i cattivi pagatori o i protestati possono optare, soprattutto se non sono in grado di esibire una busta paga, è il prestito con fidejussione. In questo caso la banca o la finanziaria concede un prestito non finalizzato anche a chi ha avuto problemi con il rimborso di precedenti prestiti purché con la garanzia personale di un terzo soggetto, chiamato fidejussore, che dovrà far fronte alle obbligazioni del debitori nel caso in cui quest’ultimo non paghi le rate di rimborso previste. Nel caso in cui ciò avvenga, il fidejussore può comunque rivalersi sul debitore per rientrare in possesso della somma erogata al suo posto.

Come ottenere un prestito su pegno

Anche chi risulta cattivo pagatore o protestato oppure non può dare la garanzia di una busta paga o di un reddito dimostrabile ha la possibilità di ricevere una somma di denaro in prestito tramite un prestito su pegno, a patto che possa offrire un bene di proprietà come unica garanzia.

In caso di mancato rimborso del prestito concesso al debitore, infatti, sarà proprio questo bene ad essere ceduto alla banca o a chi ha erogato il prestito e ad essere venduto dal creditore per rientrare in possesso della cifra erogata. 

La decisione di accettare o meno un oggetto come garanzia è di chi dovrà erogare il prestito, e si tratta di una decisione insindacabile, ma la legge stabilisce che può essere usato come pegno per ottenere un finanziamento qualsiasi bene di proprietà: gioielli, orologi preziosi, mobili antichi, tappeti pregiati, auto, opere d’arte, pellicce, monete antiche e di valore e così via.
In genere questa decisione viene presa dopo un’attenta valutazione del bene stesso da parte di un esperto della banca a cui ci si rivolge, che non solo darà un parere sulla possibilità di accettarlo come pegno, ma ne stabilirà anche il valore, un parametro importante perché andrà a determinare la cifra che si potrà richiedere in prestito. Questa dovrà ovviamente essere inferiore al valore stimato dell’oggetto che andrà in vendita all’asta in caso di insolvenza del debitore.

Vediamo però due esempi particolari di prestito su pegno:

  • Prestito su pegno immobiliare per cattivi pagatori (ma non solo). Questo tipo di finanziamento, a cui possono accedere anche cattivi pagatori e protestati, è chiamato anche prestito con ipoteca della casa ed è utilizzato spesso quando si ha bisogno di una cifra importante ma non si hanno garanzie reddituali sufficienti per ottenerla in altro modo. Inutile dire che un immobile costituisce una buona garanzia per banche e istituti di credito, che in questo caso sono inclini a concedere liquidità anche a chi in passato ha avuto qualche disguido finanziario. Anche in questo caso, la stima di un perito della banca stabilirà la cifra massima che è possibile richiedere in prestito; a questo punto si può decidere la durata del piano di rimborso e l’importo della rata, che deve essere sostenibile per il debitore, che in caso contrario vedrà il proprio immobile venduto all’asta.
  • Prestito su pegno dell’auto. E’ un’ulteriore strada che si può percorrere per ottenere un prestito per cattivi pagatori. In questo caso, come si capisce facilmente, l’oggetto dato in pegno è l’automobile, cosa che pone delle condizioni particolari da parte della banca. Anche se può sembrare scontato, cominciamo con il dire che l’auto in questione deve risultare di proprietà di chi richiede il prestito che quindi deve essere in possesso di certificato di proprietà della vettura e libretto di circolazione. La pratica è in genere molto rapida, ma il tasto dolente è spesso costituito dal valore attribuito all’auto, che va inoltre incontro ad una rapida svalutazione nel tempo. Proprio questo fattore fa sì che l’importo massimo concesso sia spesso esiguo e che le tempistiche per il rimborso del prestito siano abbastanza rapide, di solito di un anno al massimo, poiché, oltre alla normale svalutazione del bene, l’istituto di credito prende in considerazione anche il rischio che la vettura abbia un incidente, cosa che abbasserebbe o addirittura azzererebbe il suo valore effettivo.

Prestiti veloci per cattivi pagatori, un’opzione possibile?

Cosa fare se si ha bisogno di una certa somma in tempi brevi, ad esempio per far fronte ad una spesa imprevista? C’è la possibilità che anche un cattivo pagatore possa accedere ad un prestito veloce? Non è del tutto impossibile, a patto che si abbia bisogno di una somma contenuta – si parla di solito di meno di 5.000 euro – pur sapendo che inevitabilmente i tempi si allungheranno un pochino rispetto a quelli necessari per concedere un prestito urgente a chi non è classificato come cattivo pagatore perché l’istituto a cui è stato richiesto il prestito deve avere il tempo di valutare attentamente la situazione economica e reddituale del richiedente e di conseguenza il livello di rischio dell’intera operazione per la banca.

Questo tipo di prestito può essere richiesto sia presso banche tradizionale sia online; in quest’ultimo caso i tempi potrebbero essere più brevi ma spesso viene richiesta una documentazione più dettagliata. 

Prestiti veloci per cattivi pagatori autonomi

Se oltre ad essere cattivi pagatori o protestati si risulta anche lavoratori autonomi, le cose, come è facile prevedere, si complicano ulteriormente perché non si può contare nemmeno sulla garanzia di una busta paga. E’ quindi di fatto impossibile accedere, ad esempio, ad un prestito con cessione del quinto.
Non tutto è perduto, però: esistono finanziarie che erogano prestiti veloci a cattivi pagatori autonomi. In questo caso, oltre alla solita documentazione, bisogna presentare anche una copia del modello Unico relativa all’anno fiscale precedente e tutte le informazioni che possono risultare importanti per valutare al meglio la capacità creditizia del richiedente.

I prestiti per cattivi pagatori di Poste Italiane

Anche Poste Italiane mette a disposizione dei prodotti finanziari che, pur non essendo dedicati in maniera specifica ai cattivi pagatori, risultano tuttavia disponibili anche per questa categoria di clienti segnalati nelle liste nere delle banche dati del Crif. Uno di questi è il prestito con cessione del quinto di Poste Italiane, chiamato Quinto Bancoposta, che può essere richiesto da tutti i dipendenti pubblici e statali, dagli appartenenti alle Forze Armate e da tutti i pensionati Inps.
Anche in questo caso le rate di rimborso del prestito vengono trattenute direttamente dallo stipendio o dalla pensione di chi ne fa richiesta, con il benestare del datore di lavoro. L’importo richiesto e concesso può essere accreditato sul conto corrente BancoPosta del richiedente oppure messo a disposizione tramite bonifico bancario o assegno vidimato non trasferibile intestato al titolare del prestito. Non c’è quindi l’obbligo di aprire un conto Bancoposta e nemmeno un semplice conto corrente bancario.

Ti è piaciuto il post?